Testo unico del Vino, ok della Camera. Pressing del Mtv per l’enoturismo

Svizzera wine tour  swiss vino Valais Vaud Geneve cantine Vallese Ginevra visita (63)Tutto in uno, uno per tutti. Il percorso di semplificazione burocratica del settore vitivinicolo è al giro di boa, grazie all’approvazione del Testo unico sul vino approvato il 21 settembre alla Camera. Il documento approda ora al Senato. Maggioranza e opposizione unite nel voto per la razionalizzazione, in una sola legge di 90 articoli, di tutte le normative che regolano il settore vino in Italia. Ma non arrivano solo plausi: il Movimento Turismo del vino, per esempio, preme per norme che valorizzino il patrimonio enoturistico italiano. “Con questo provvedimento – commenta Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole – rendiamo il vino italiano sempre più forte e all’avanguardia in Europa. Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che dà alla filiera nuovi strumenti operativi. Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico”. “Il testo unico sul vino – evidenzia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”. Moncalvo sottolinea come si tratti “del risultato di una lunga mobilitazione che auspichiamo possa giungere presto ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte della Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari”.

Il testo unico porterà alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero. “La burocrazia – aggiunge Moncalvo – è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro che nel 2015 ha consentito di realizzare un fatturato record di 9,7 miliardi soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nel primo semestre del 2016″.

COSA CAMBIA
camera-dei-deputati-testo-unico-vinoTra le novità inserite è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti storici al fine di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia specialmente nelle aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o di particolare pregio paesaggistico. Nuova è anche la disciplina dell’attività di enoturismo, che riguarda l’accoglienza e l’ospitalità dei turisti presso vigneti e cantine. Tra le principali innovazioni ci sono poi le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini DOP ed IGP di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d’intesa con la regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l’indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più DOCG e/o DOC o IGT nell’ambito del medesimo territorio. Inoltre è stato ridotto da dieci a sette anni l’arco temporale entro il quale un vino DOC può richiedere il riconoscimento DOCG e da quattro a tre le campagne necessarie alla richiesta di cancellazione della protezione qualora le DOP e IGP non siano state rivendicate o certificate.

A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte al Registro nazionale delle varietà di viti e classificate per le relative aree amministrative come varietà idonee. Inoltre viene istituito dal Mipaaf uno schedario viticolo contenente informazioni aggiornate sul potenziale produttivo nel quale dovrà essere iscritta ogni unità vitata idonea alla produzione di uva da vino. È poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso, prevedendo la riduzione delle sanzioni amministrative pecuniarie nel caso di violazioni riguardanti comunicazioni formali e qualora non sia già iniziato un procedimento da parte dell’organismo di controllo. Infine vengono previste norme per la produzione e la commercializzazione degli aceti ottenuti da materie prime diverse dal vino e per uniformare la dicitura tra imballaggi e recipienti.

LE REAZIONI: UIV PLAUDE. CRITICHE DAL MTV
“Con l’approvazione unanime del documento – dichiara Antonio Rallo, presidente di Unione Italiana Vini – la Camera dei Deputati ha concluso la prima parte dell’iter necessario per avere una regolamentazione certa e completa del nostro comparto. Il settore chiedeva da tempo una rivisitazione complessiva delle norme con l’obiettivo di eliminare sovrapposizioni e conflitti legislativi, semplificare gli adempimenti burocratici a carico delle aziende assicurando comunque tracciabilità e controlli efficaci, rivedere il sistema sanzionatorio al fine di renderlo più equo anche attraverso l’introduzione, per la prima volta in agricoltura, di due importanti istituti, la diffida e il ravvedimento operoso. Il Testo Unico risponde adeguatamente a queste attese. Ora – conclude Rallo – il testo approderà al Senato. Il nostro auspicio è che venga approvato nella sua interezza senza ulteriori interventi, avendo lavorato di comune accordo le forze politiche, le parti sociali e il ministero per arrivare a un documento completo e totalmente condiviso”.

testo-unico-del-vino-enoturismo“Finalmente il concetto di enoturismo è entrato nel Testo Unico del Vino – dichiara il presidente del Movimento Turismo del Vino, Carlo Pietrasanta (nella foto) – ma non possiamo ancora dirci completamente soddisfatti. Manca infatti tutta la parte fiscale che regoli la nostra attività (art. 86bis), stralciata a causa del veto sollecitato da corporazioni che nulla hanno a che fare con la nostra filiera. Grazie soprattutto al lavoro dell’onorevole Colomba Mongiello, che ringraziamo e su cui confidiamo anche per il futuro, sarà possibile, previa segnalazione di inizio attività, somministrare in cantina anche prodotti non cucinati. Auspichiamo ora – ha proseguito Pietrasanta – che l’emendamento tolto possa rientrare attraverso una normativa specificatamente dedicata all’enoturismo, un fenomeno che rappresenta la front-line nel rapporto tra produttori e fruitori del vino italiano, con 13 milioni di arrivi in cantina e un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro l’anno”. “Volendo guardare al bicchiere mezzo pieno – ha aggiunto Pietrasanta – un lungo passo avanti è stato fatto, nel bicchiere vuoto brucia invece la constatazione che non si sia trovata una soluzione definitiva in un testo che doveva rappresentare la sola e completa norma di riferimento per il settore vitivinicolo. Resta la speranza che la chiusura non sia definitiva. Siamo perciò fin da ora disponibili ad un incontro collegiale affinché si arrivi a una vera legge sull’enoturismo”.

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